Perché ogni atleta deve usarla con parsimonia
È forse la parola che in ambito sportivo viene più utilizzata e cercata.
Chi non si è mai posto la domanda: come essere più motivati?
Se oggi vai su amazon e nella sezione “libri” scrivi “motivazione” avrai ben 75 pagine a tua disposizione.
Ti confido che il fascino di tale parola ha permesso che intraprendessi il percorso per diventare Mental Coach perché – testualmente – volevo motivare gli altri.
Ah, il potere delle parole.
C’è un grosso problema però.
La maggior parte delle pubblicazioni e dei contenuti presenti sul web non tiene conto delle recenti scoperte neuroscientifiche sul funzionamento della motivazione e della forza di volontà.
Direi che è giunto il momento di capirne i limiti e i vantaggi.
LA Forza di volontà è un Daytona.
“Dipende tutto da quanto sei motivato” ti dicono. Ma non è vero. Perché per raggiungere gli obiettivi desiderati non basta volerlo e non basta impegnarsi.
Ci si affida totalmente alla motivazione commettendo l’errore di non considerare che la Forza di volontà (mossa dalla motivazione) sia limitata.
In breve, la nostra forza di volontà andrebbe utilizzata come se indossassimo un Rolex Daytona (oppure, se preferite una borsa Louis Vuitton): un pezzo raro e costoso, dunque meglio utilizzarlo con una certa parsimonia.
Purtroppo spesso succede il contrario – a causa di scarsa informazione e sedicenti guru che cavalcano l’onda della motivazione – e ci si ostina ad usare la forza di volontà noncuranti di quanto sia preziosa, continuando allenamento rigorosi o a mantenere delle corrette abitudini con la forza bruta, al posto della strategia. Per intenderci è come indossare un Daytona per mungere una mucca.
Uno spreco.
Ogni sportivo che si definisca tale deve essere in grado di prendersi cura dei propri livelli di Forza di volontà, sapendola dosare, insieme alla motivazione. Perché – è bene ricordarlo – esaurita la forza di volontà non c’è motivazione che tenga. Ci si ferma. Si stacca la spina per ricaricare ma poi ripartire per raggiungere i propri obiettivi è tutt’altro che scontato.
Ma se io, invece di prendermene cura, ne abuso? Che succede?
Dato che io ero uno di quelli che ne abusava, mi sono posto la domanda in cerca di risposta, o meglio conferma degli effetti.
Succede che consumiamo le nostre risorse mentali che utilizziamo quotidianamente per esercitare il controllo su pensieri e azioni.
Un minor autocontrollo favorisce tentazioni negative, scelte sbagliate, difficoltà a seguire un programma di allenamento.
Nel lungo periodo, più ti affiderai alla tua Motivazione e forza di volontà e più lei ti abbandonerà.
Ecco perché la figura del Mental Coach assume un ruolo importante nella co-creazione della corretta strategia dell’atleta. 😉

Con l’allenamento mentale impariamo a capire e sfruttare al meglio il funzionamento del nostro cervello. Le Neuroscienze applicate allo sport permettono di sbloccare del potenziale inespresso in ognuno di noi.
Se vuoi approfondire il tema della forza di volontà ti condivido un approfondimento extra: Buona lettura!
– Baumeister, R. F., Heatherton, T. F., & Tice, D. M. (1994). Perdere il controllo: come e perché le persone falliscono nell’autoregolamentazione. Stampa accademica.
Conclusione
So che magari posso aver minato alcune tue certezze o mosso dei dubbi sulla sostenibilità del percorso che stai affrontando:
Non preoccuparti, sono qui per aiutarti.
Se vuoi migliorare le tue prestazioni ma non sai da dove partire nella creazione sostenibile del tuo piano o hai bisogno di un confronto sul tuo attuale piano per validarlo e migliorarlo
ho deciso di mettere a disposizione gratuitamente un’ora di Coaching, per un massimo di 5 Slot.
Scrivi a info@brain2gain.it chiedendo di usufruire della sessione di Sport Coaching gratuita.
Fai della tua mente il tuo miglio alleato.
Un abbraccio,
Bartolomeo
Autore dell'articolo

Bartolomeo Ribaudo
Networking Coach e National Coordinator B2G
Mental Coach B2G, PNL Specialist B2G, Sport Mental Training Specialist B2G.
Fin da bambino pratica sport a livello agonistico. Successivamente si dedica Functional Workout con grande soddisfazione ma purtroppo, a causa di un infortunio, è costretto nuovamente a fermarsi.
Nel 2017 si laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione, percorso che lo avvicina sensibilmente alle dinamiche dei processi mentali e stuzzica in lui una voglia sempre crescente di approfondire le sue competenze in materia per poterle mettere al servizio del prossimo. La figura del Mental Coach racchiude tutto questo ed ecco perché decise di diplomarsi, nel 2020, Mental Coach B2G; figura che ricopre con passione, facendo sì che il suo percorso formativo sia sempre in evoluzione.